Indicazioni e controindicazioni della terapia di interferenza, caratteristiche della procedura
Content:
- Effetto terapeutico della procedura
- Indicazioni e controindicazioni all’uso del metodo
- Tecnica e caratteristiche della procedura

Terapia interferenza: indicazioni e controindicazioni, caratteristiche della procedura La terapia di interferenza è un metodo di trattamento e riabilitazione utilizzando correnti ad alta frequenza. Indicazioni e controindicazioni all’uso del metodo, sue caratteristiche e obiettivi.
La terapia di interferenza e il suo ruolo nel processo di riabilitazione
Il termine “interferenza” si riferisce all’imposizione e al reciproco aumento o diminuzione dell’ampiezza di due o più onde quando si intersecano e si sovrappongono l’una all’altra.
Questo metodo di trattamento fu sviluppato dallo scienziato tedesco Hans Nemeck nel 1949. Toki Nemeka – correnti alternate formate nel processo di interferenza.
Effetto terapeutico della procedura
L’effetto terapeutico della terapia di interferenza è migliorare il flusso sanguigno. Grazie alla procedura, la microcircolazione è migliorata, il tono dei vasi grandi e piccoli è normalizzato. Si formano anche rotte di bypass del flusso sanguigno (collaterali), che effettuano il deflusso e il flusso di sangue in caso di trombosi della nave principale. La procedura aiuta a ridurre l’attività del legame simpatico del sistema nervoso e la produzione potenziata di sostanze vasoattive.

Le correnti hanno un effetto di massaggio dovuto alla stimolazione delle contrazioni muscolari negli organi interni e, di conseguenza, c’è un miglioramento nella circolazione linfatica e nella circolazione sanguigna periferica. Come risultato di tale esposizione, la temperatura nel sito di esposizione aumenta, i tessuti sono saturi di ossigeno, si interrompe l’anemiaemia, i prodotti metabolici tossici vengono rimossi dai tessuti e viene stimolato il lavoro attivo del sistema reticolo-endoteliale.
La procedura aiuta a spostare il pH dei tessuti nei tessuti (pH) al lato alcalino, riducendo così
Le correnti a bassa frequenza creano eccitazione nelle strutture neuromuscolari, le correnti con una frequenza da 50 Hz a 100 Hz hanno un effetto positivo sulla nutrizione cellulare dei tessuti, la circolazione del sangue, aumenta il tono muscolare.
La terapia di interferenza è in grado di esercitare un effetto analgesico, rilassante muscolare, stabilizzare il lavoro del sistema nervoso autonomo e rimuovere il gonfiore dei tessuti perineurali.
Esiste un’opinione sugli effetti batteriostatici, battericidi e trofici-rigenerativi della tecnica riabilitativa.
Indicazioni e controindicazioni all’uso del metodo
La terapia di interferenza più efficace ha nel trattamento delle malattie del sistema nervoso:

- Malattia di Bechterew.
- La malattia di Raynaud;
- disfunzione autonomica;
- malattia vibratoria;
- ganglionevrita;
- causalgia;
- mielopatia;
- nevralgia del nervo trigemino e glossofaringeo;
- nevrastenia;
- neurite del nervo facciale, neurite traumatica;
- effetti neurologici dell’osteocondrosi;
- effetti della lesione cerebrale traumatica;
- polineuropatia tossica, polineuropatia diabetica;
- sindrome del tunnel;
- dolori fantasma;
- l’enuresi.
Inoltre, la terapia di interferenza è utilizzata nel trattamento delle seguenti malattie:
- malattie e lesioni del sistema muscolo-scheletrico (rottura dei legamenti, fratture, lividi, artriti, artrosi, osteocoropatia, contrattura delle articolazioni);
- malattie del tratto gastrointestinale (gastrite, colite, discinesia);
- malattie del cuore e dei vasi sanguigni (ipertensione, insufficienza venosa);
- malattie infiammatorie dell’utero;
- infiammazioni degli organi pelvici (prostatite, salpingite, metastendometria, ooforite);
- malattie della pelle individuali.
Tecnica e caratteristiche della procedura
La procedura della terapia di interferenza è l’uso di correnti alternate di media frequenza, che penetrano nel tessuto e causano l’irritazione dei recettori profondi.
Vengono utilizzate due o più correnti che si intersecano nell’area del fuoco patologico. Una delle correnti ha una frequenza di 5000 Hz, la frequenza delle altre correnti varia tra 3000 Hz e 5000 Hz, quando si incrociano si forma una nuova corrente alternata a bassa frequenza, che ha una frequenza da 0 a 100 Hz. Il paziente avverte la vibrazione, “batte” nel punto di impatto, ma non ci sono disagi.
Esiste anche un metodo cinetico di terapia di interferenza: 2 di 4 elettrodi usati vengono spostati lungo il corpo del paziente, interessando un’area più ampia della pelle.
La corrente raggiunge 30-50 mA. È necessario dosare in base alle sensazioni vissute dal paziente: devono variare da una sensazione di lieve vibrazione e ottenere un leggero dolore nell’area interessata. Questo evita di abituarsi all’intensità dell’esposizione.
La terapia di interferenza utilizza diversi tipi di corrente:
- frequenza attuale di 100 Hz ha un effetto antispasmodico, analgesico, aumenta il tono del sistema nervoso parasimpatico;
- frequenza corrente 25 Hz ha un effetto neuromiostimolante;
- corrente da 1 a 5 Hz aumenta il tono simpatico, riduce i muscoli, stimola le fibre nervose autonomiche.
Nelle forme acute della malattia viene utilizzata una corrente debole e nelle malattie croniche è preferibile una maggiore corrente. L’intensità del dolore determina la forza attuale necessaria: per il dolore grave è richiesto l’uso di una corrente debole.
Procedura giornaliera raccomandata (o ogni altro giorno). Un corso prevede 10-15 procedure, un secondo corso si svolge 15 giorni dopo la fine del primo. Nelle malattie croniche, la sessione dura da 20 a 30 minuti, in fasi acute – da 5 a 15 minuti.